Misure governative aggiuntive antinflazione
Ai fini di assecondare la popolazione a causa dei recenti e drastici aumenti dei prezzi, il governo austriaco ha annunciato pacchetti di misure di ampia portata contro l'inflazione. Il primo pacchetto di misure è già stato approvato dal parlamento (vedi "Misure governative previste contro l'inflazione"). Il 14 settembre 2022 è stata pubblicata la proposta di un’ulteriore legge destinata a fornire ulteriori misure governative contro l’inflazione.
Le misure previste si concentrano soprattutto sulla prevenzione degli effetti del fiscal drag. Tuttavia, cosa significano effettivamente queste misure per noi?
“Fiscal drag” è il termine usato per descrivere l'aumento dell’onere fiscale che è dovuto all'aumento dell'inflazione senza un corrispondente adattamento degli scaglioni di reddito alle aliquote fiscali progressive. Se il reddito lordo viene aumentato e quindi allineato all'inflazione con l'obiettivo di mantenere il livello del reddito lordo reale, questo comporta in assenza di una contemporanea variazione degli scaglioni di reddito che l'onere fiscale aumenta (dato alle aliquote d’imposta progressive).
L'adeguamento proposto per il sistema fiscale, prevede l’allineamento degli scaglioni di reddito, le deduzioni e le detrazioni all'inflazione, ai fini di mitigare l'onere fiscale aggiuntivo legato all'inflazione.
Gli scaglioni di reddito per il 2023 saranno così adeguati:
Per gli anni successivi sono previsti ulteriori adattamenti in relazione alla misura dell’inflazione.
Le misure previste si concentrano soprattutto sulla prevenzione degli effetti del fiscal drag. Tuttavia, cosa significano effettivamente queste misure per noi?
“Fiscal drag” è il termine usato per descrivere l'aumento dell’onere fiscale che è dovuto all'aumento dell'inflazione senza un corrispondente adattamento degli scaglioni di reddito alle aliquote fiscali progressive. Se il reddito lordo viene aumentato e quindi allineato all'inflazione con l'obiettivo di mantenere il livello del reddito lordo reale, questo comporta in assenza di una contemporanea variazione degli scaglioni di reddito che l'onere fiscale aumenta (dato alle aliquote d’imposta progressive).
L'adeguamento proposto per il sistema fiscale, prevede l’allineamento degli scaglioni di reddito, le deduzioni e le detrazioni all'inflazione, ai fini di mitigare l'onere fiscale aggiuntivo legato all'inflazione.
Gli scaglioni di reddito per il 2023 saranno così adeguati:
2022 |
||
Redditi dal |
al |
Aliquota d'imposta |
0 | 11.000,00 | 0% |
sopra 11.000,00 |
18.000,00 | 20% |
sopra 18.000,00 |
31.000,00 | 30% |
sopra 31.000,00 |
60.000,00 | 40% |
sopra 60.000,00 |
90.000,00 | 48% |
sopra 90.000,00 |
1.000.000,00 | 50% |
sopra 1.000.000,00 |
55% |
2023 |
||
Reditti dal |
al |
Aliquota d'imposta |
0 | 11.693,00 | 0 |
sopra 11.693,00 |
19.134,00 | 20% |
sopra 19.134,00 |
32.075,00 | 30% |
sopra 32.075,00 |
62.080,00 | 40% |
sopra 62.080,00 |
93.120,00 | 48% |
sopra 93.120,00 |
1.000.000,00 | 50% |
sopra 1.000.000,00 | 55% |
Per gli anni successivi sono previsti ulteriori adattamenti in relazione alla misura dell’inflazione.
Anche l'importo forfettario per i pendolari e le deduzioni, ossia le deduzioni per nuclei familiari monoredditi, per i genitori single, per gli alimenti, per i trasporti e per i pensionati saranno allineati all'inflazione, compresi i relativi limiti e il rimborso dei contributi previdenziali. Le prestazioni sociali, come gli assegni di malattia, di riabilitazione e di riqualificazione professionale, le borse di studio, gli assegni familiari, il supplemento per chi ha più di un figlio e la detrazione per figli a carico saranno di conseguenza aumentati.
Con la prevenzione degli effetti del fiscal drag, un pensionato con una pensione media di 1.582 euro lordi/mese, ad esempio, riceverà 371 euro netti in più nel 2023. Un dipendente con un reddito medio di 3.171 euro lordi al mese riceverà 391 euro netti in più nel 2023.
Infine trovate altre misure previste dal governo austriaco che comportano sgravi fiscali:
- esenzione ai fini fiscali delle sovvenzioni del datore di lavoro fino a 200,00 euro per l'utilizzo di veicoli senza emissioni di CO2 nell'ambito di piattaforme di car sharing per spostamenti non legati al lavoro, e
- la riduzione del contributo del datore di lavoro dal 3,9% al 3,7%, a condizione che la riduzione sia prevista da una disposizione salariale (ad esempio un contratto collettivo o un regolamento aziendale informale. Consiglio pratico: includere un testo nelle buste paga come ad esempio "Riduzione del contributo ovvero “DB” dal 3,9% al 3,7% a partire dall'1.1.2023").